
Frode Fiscale Antica Roma
Il giudizio per evasione fiscale: un papiro rivela antiche frodi
Un papiro straordinario, recentemente tradotto e pubblicato, ha rivelato dettagli su un caso di evasione fiscale e falsificazione di documenti nell’Impero Romano, risalente al 130 d.C. circa. Questo documento, noto come P. Cotton, è stato scoperto nel deserto della Giudea ed è il più lungo papiro greco mai rinvenuto nella regione, con oltre 133 righe di testo. Originariamente classificato erroneamente come Nabateo, è stato identificato correttamente nel 2014 dalla professoressa Hannah Cotton Paltiel dell’Università Ebraica di Gerusalemme,
Dettagli del caso
Il papiro descrive un elaborato schema di frode fiscale orchestrato da due cittadini romani: Gadalias e Saulos. I due sfruttarono transazioni fittizie e documenti falsificati per evitare il pagamento delle imposte sulla compravendita di schiavi. Gadalias, figlio di un notaio e con un passato criminale che includeva violenza, estorsione e contraffazione, collaborò con Saulos per simulare la vendita e la liberazione di schiavi senza versare le tasse dovute235.
Lo schema prevedeva:
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Vendite fittizie: I documenti venivano manipolati per nascondere il cambio di proprietà degli schiavi.
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Falsificazione dei registri fiscali: Le transazioni venivano alterate per richiedere crediti d’imposta non dovuti.
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Uso di prestanome: Saulos, dichiarato indigente, acquistava schiavi a nome proprio ma ne manteneva il possesso grazie alla complicità di Gadalias e del commerciante Cherea.
Contesto storico e giuridico
Il caso si svolgeva durante una visita dell’Imperatore Adriano nella regione, momento in cui i flussi economici aumentavano significativamente, fornendo opportunità per frodi su larga scala. L’evasione fiscale riguardava la tassa romana del 4% sulla vendita degli schiavi (quinta et vicesima venalium mancipiorum), istituita da Augusto e applicata sia in Italia che nelle province imperiali,
Le pene per tali crimini nell’Impero Romano erano estremamente severe. Gli accusati potevano essere condannati al lavoro forzato nelle miniere o persino alla pena capitale. La legge principale applicabile era la lex Cornelia de falsis, che puniva la falsificazione di documenti pubblici e privati con sanzioni esemplari,
Importanza del papiro
Oltre a documentare un caso specifico di frode fiscale, il papiro offre una rara finestra sul funzionamento delle istituzioni giuridiche romane nel Vicino Oriente. Include note dei procuratori romani che preparavano il processo, fornendo dettagli sulle strategie legali e sugli argomenti probabili della difesa. Questo livello di dettaglio è considerato unico nella storia giuridica romana.
Conclusione
Il papiro non solo illumina pratiche economiche e giuridiche dell’epoca, ma evidenzia anche come le tattiche per eludere il fisco siano rimaste sorprendentemente simili nel corso dei millenni. La scoperta sottolinea l’efficienza amministrativa dell’Impero Romano nel monitorare anche le transazioni private in regioni remote
- Rispettare le regole
- Capire il passato economico per evitare gli stessi errori in futuro
- Tenerti aggiornato sulle novità fiscali che ti interessano